Dinanzi alla pietra che
dal vivere t’esclude, Madre
depongo fiori ed echi di memoria
tornano alla mente travagliata
da ore e giorni di solitudine.
E che m’aspetto io, povero uomo, da te?
Forse -come un tempo- parole d’amore?
Oh no, penso che i morti soltanto
fra loro –anche di notte- parlino
con occhi inerti d’icone antiche.
I morti –credo- vivono un’altra vita
non più gravata d’incerti domani
ma una realtà serena infinita…
È vero, Madre?