La porta rossa

A mia cugina Rosamaria

Non bussate alla porta rossa.

Dentro vasi di coccio
appassiscono fiori variopinti.

Sul tavolo di ferro smaltato
giacciono briciole di ricordi
tra ali recise di farfalle.

Alle pareti della stanza semioscura
scialli neri piangono il tempo passato
mentre brune donzelle
danzano una canzone sottovoce
che gli alcioni dello stagno
rapiscono in un baleno;
danzano e aspettano parole d’amore
da teneri amanti.

...E intanto il tempo passa. Ma
“Il tempo ha parole, come l'amore”*
dice il poeta.
Danzate dunque danzate
fanciulle ma non aprite
la porta rossa ché oltre
v'è la morte degli umani sogni
dell'umane illusioni.


* P. ELUARD : “Ta chevalure d’oranges“.