Come desti da sepolcri
-ove fiori abbandonati muoiono al gelo-
occhi, voci, mani mi chiamano
e il cuore va a ritroso.
Allora stringo gli occhi
e ricaccio in petto frasi
immagini tarde dolcezze
appassite nella solitudine
di questo giorno grigio d’autunno
(quasi inverno) che rabbrividire fa
gli alberi spogli e alacri passeri
cercare il miglio.
In questo giorno che seppur di loro
(ai morti non è dato tornare) (*)
io penso e attendo…