(Al poeta F. Colombi)
Una rondine uccisa
cadde nell'orto vicino:
la nuda terra l'accolse.
Il vento
investì i sugheri e l'acacie.
Le foglie ingiallite caddero al suolo.
Nell'ora mesta del tramonto
passò un funerale di bimbo.
Il sole
baciò coi raggi di fuoco
l'umile, candida bara.
Tremò il mio cuore di dolore.
Poi, il sole, sfavillò
ancora per poco,
s'infranse sui picchi
dei lontani colli bruni:
le tenebre avvolsero tutto,
e parve il creato immergersi nel nulla.
Prima dolcemente,
poi tempre più forte
s'udì una campana.
La sua voce sembrava cantare
un breve poema di morte
al giorno che spirava . . .